In questi giorni in cui si respira odore di censura, come se il corpo fosse solo veicolo di peccato e violenza, vogliamo liberarne tutta l’universale bellezza. Alla bellezza delle donne dedichiamo la più preziosa delle letterature, la più mistica delle poesie: la celebrazione dell’amore!
CANTICO DEI CANTICI CAPITOLO 7, 1-14
7,1 – Vòltati, vòltati, Sulammita, vòltati, vòltati: vogliamo ammirarti. Che cosa volete ammirare nella Sulammita durante la danza a due cori
7,2 – Come sono belli i tuoi piedi nei sandali, figlia di principe! Le curve dei tuoi fianchi sono come monili, opera di mani d’artista.
7,3 – Il tuo ombelico è una coppa rotonda che non manca mai di vino aromatico. Il tuo ventre è un covone di grano, circondato da gigli.
7,4 – I tuoi seni sono come due cerbiatti, gemelli di una gazzella.
7,5 – Il tuo collo come una torre d’avorio, i tuoi occhi come le piscine di Chesbon presso la porta di Bat-Rabbìm, il tuo naso come la torre del Libano che guarda verso Damasco.
7,6 – Il tuo capo si erge su di te come il Carmelo e la chioma del tuo capo è come porpora; un re è tutto preso dalle tue trecce.
7,7 – Quanto sei bella e quanto sei graziosa, o amore, piena di delizie!
7,8 – La tua statura è slanciata come una palma e i tuoi seni sembrano grappoli.
7,9 – Ho detto: Salirò sulla palma, coglierò i grappoli di datteri. Siano per me i tuoi seni come grappoli d’uva e il tuo respiro come profumo di mele.
7,10 – Il tuo palato è come vino squisito, che scorre morbidamente verso di me e fluisce sulle labbra e sui denti!
7,11 – Io sono del mio amato e il suo desiderio è verso di me.
7,12 – Vieni, amato mio, andiamo nei campi, passiamo la notte nei villaggi.
7,13 – Di buon mattino andremo nelle vigne; vedremo se germoglia la vite, se le gemme si schiudono, se fioriscono i melograni: là ti darò il mio amore!
7,14 – Le mandragore mandano profumo; alle nostre porte c’è ogni specie di frutti squisiti, freschi e secchi: amato mio, li ho conservati per te.